2 maggio 2007

Articolo da Il Mattino del 20.04.07

Fonte: Il Mattino
Data: 20.04.07
Autore: Carlo Tecce

Titolo:
CASTELFRANCI
Addio ad Angelo, si ferma un paese intero.
Lacrime e rabbia ai funerali. Il parroco: «Proteggiamo i nostri giovani»


Articolo:
Castelfranci.
La messa è finita da due ore ma gli amici sono lì, in cerchio davanti al cimitero, e non hanno voglia di andarsene. Non ci riescono.
Non è facile salutare, per sempre, Angioletto.

Il giorno del lutto cittadino e del funerale di Angelo COLUCCI comincia con i toccanti manifesti dei fratelli, dei compagni di classe e degli amici di Castelfranci.
«Angelo, grazie per esserci stato», scrivono i ragazzi della V A e, poi, abbozzano un sorriso, sul pulpito, quando ricordano Angelo in gita, Angelo tra i banchi, Angelo alla lavagna.
E Alessandro e Lello, i fratelli universitari, gli promettono: «Sarai per sempre nei nostri cuori, nella nostra vita, nei nostri pensieri. E' impossibile cancellarti dai nostri ricordi».

C'è silenzio dentro e fuori la piccola chiesa di San Nicola, tra piazza Municipio e via Santo Eustacchio: un tratto in discesa, una curva e sono tutti lì, commossi, ad attendere il feretro.
Lì sulla via che Angelo percorreva, da casa al centro, per raggiungere gli amici e per andare a scuola.

Il parroco, don Enzo Granese, abbraccia Angelo e i giovani: «Che non succeda mai più.
I ragazzi sono la linfa vitale di un paese e vanno sempre seguiti, protetti, amati».

Angelo ha riunito tutti: ci sono i parenti, gli amici, i conoscenti, i professori del liceo e il sindaco di Montella, Salvatore Vestuto.

Un'ora e mezza di preghiera, di lacrime e il corteo, con i compagni che stringono al petto un mazzo di fiori bianchi, s'avvia verso il cimitero.

C'è chi non crede che, l'altra notte, qualcuno l'ha strappato dalla vita, sulla via di casa, da una pizza con gli amici per festeggiare la bella gita di Praga.

Angelo non c'è più, un tragico incidente l'ha strappato dall'affetto dei suoi cari.

I suoi scherzi, la sua allegria, la sua voglia di vivere: restano, non se ne andranno mai.
E i fratelli giurano: «Non c'è distanza che possa impedirci di vivere insieme». Nessuno ha la forza di dire: «Angelo, addio». Le parole giuste, semplici, commosse: «Ciao, Angiolè».


Fonte web:
http://ilmattino.caltanet.it/mattino/view.php?data=20070420&ediz=
AVELLINO&npag=35&file=SOSO.xml&word=colucci&type=STANDARD

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