3 maggio 2007

Articolo da Il Mattino del 22.04.07

Fonte: Il Mattino
Data: 22.04.07


Titolo:
RISPONDE PIETRO GARGANO
«Sicurezza stradale, se ne parla poco»


Articolo:
A Napoli si continua a morire per incredibili incidenti stradali.
Il bilancio degli ultimi giorni ci fa rabbrividire.
Vicino al dramma delle vittime della criminalità organizzata e all’emergenza rifiuti-inquinamento, emerge quello delle vittime da INCIDENTE stradale.

La sicurezza sta tornando nel dimenticatoio.

È facile parlare d’imprudenza e di alta velocità (comportamenti sbagliati e purtroppo molto presenti), ma quali sono i parametri minimi di sicurezza che ci garantiscono le nostre strade?

Qual è il reale controllo dei vigili urbani sul territorio?
I vigili faranno anche il loro dovere, ma sono in numero sufficiente?
È facile incolpare i sanpietrini, ma le strade asfaltate non vediamo in che condizioni sono ridotte?
I sanpietrini saranno pericolosi, o forse no, ma è insufficiente la manutenzione.

Da una delle mie tante lettere degli anni scorsi e purtroppo sempre attuali:

«Una guerra infinita che miete vittime senza sosta, senza distinzione di età, sesso e ceto sociale.
Ogni volta ci scandalizziamo, i giornalisti scrivono a caratteri cubitali, i sindaci e i vari amministratori qualche volta intervengono a piangere insieme con i familiari delle vittime e promettono interventi e soluzioni, si rimane tutti sconvolti da simili notizie, nei quartieri direttamente colpiti dalla perdita si partecipa con grande sgomento e dolore.
Ma dopo alcuni giorni tutto riprende uguale.
Si riprende a morire, questa è ormai la nostra normalità.
Gli amministratori finanziano interventi dei quali non si vedono risultati tangibili, nelle scuole qualcuno fa educazione stradale, spesso senza docenti adeguatamente preparati e senza materiale didattico, e i cittadini sconvolti riprendono e guidare senza casco, senza cintura o con il telefonino in mano
».

Gli eventi e le parole si ripetono.

I cassonetti (per non parlare dei cumuli d'immondizia) rappresentano un pericolo occulto in tantissime strade napoletane.

Forse nell'INCIDENTE di Barra, dove è morto un giovane, con un suo compagno gravemente ferito, la causa è un’altra, non si sa.
Ma verifichiamo in tutta la città come sono sistemati.
E lo spartitraffico mancante in via Beccadelli? (dove tra l’altro i cassonetti sono sistemati, sulle due discese, sempre pericolosamente e alla fine qualcuno rischierà di schiantarsi).
Nello stesso punto di un anno fa, dove morì un giovane, abbiamo avuto la settimana scorsa un nuovo dramma.
Una famiglia distrutta e un’altra terribilmente segnata.
Perché una giovane coppia di onesti cittadini, Franco D’Antonio e Letizia Turzo, 40 e 37 anni, non ha più il diritto di vivere e di crescere i propri figli?
Come cresceranno adesso i due ragazzi, minorenni, con questo tremendo colpo sulle spalle?

Credo che le istituzioni debbano dare subito un segnale di presenza e di vicinanza, in particolare ai due giovani orfani, alle famiglie coinvolte negli eventi luttuosi (spesso anche chi sbaglia vive rimorsi, dolori e lutti) e alla città intera.

Bisogna intervenire subito per creare le per lo meno minime condizioni di sicurezza in città e provincia.

Strade sicure, manutenzione continua, controlli diffusi e giornalieri, zone a traffico limitato, zone pedonali, zone a velocità ultralimitata come le zone 30, spartitraffico invalicabile nelle strade più pericolose (a partire proprio da via Beccadelli) interventi di educazione stradale in tutte le scuole in cui siano coinvolte le famiglie degli studenti e tanto altro ancora.

Statisticamente i centri urbani mietono più vittime, ma non dimentichiamo della pericolosità della Tangenziale e di tutte le statali e provinciali che circondano l’hinterland napoletano.

Con l’avvicinarsi dell’estate assisteremo purtroppo ancora una volta a un incremento delle vittime su strada.

A partire dalla litoranea Domiziana passando per Pozzuoli, da tutta la rete viaria mediana della zona nord-orientale, e sulle terribili statali della penisola sorrentina assisteremo a un aumento del flusso stradale impressionante, che non sarà garantito dalla sicurezza di queste arterie ormai disseminate di sangue e morte.

Alessandro Petrosino - POZZUOLI (NA) Il signor Petrosino rappresenta l’Associazione italiana familiari vittime della strada e l’Associazione EnnioeRosa.

Gli diamo voce perché la sicurezza stradale è un argomento che ci sta molto a cuore.


Fonte web:
http://ilmattino.caltanet.it/mattino/view.php?data=20070422&ediz=CANADA&npag=9&file=GARGANO.xml&word=incidente&type=STANDARD

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